La visita urologica femminile è uno strumento di diagnosi non dolorosa e non invasiva che viene effettuata dall’urologo, ovvero dal medico specialista nello studio e nella cura delle malattie dell’apparato urinario. La visita urologica indaga i disturbi legati alle vie urinarie e agli organi genitali esterni femminili. Essa, a volte, può essere fonte di ansia o di imbarazzo.

La visita si divide in due parti:

Nella prima parte della visita lo specialista urologo raccoglie il maggior numero possibile di informazioni sulla storia clinica e sullo stile di vita della paziente (fase denominata “anamnesi”). In questa fase la paziente viene invitata a descrivere i sintomi ed i segni che l’hanno portata alla visita urologica, e contestualmente viene ricostruita anche la storia medica della paziente. Si pone l’attenzione su pregresse patologie, l’assunzione eventuale di farmaci, le abitudini alimentari, il consumo di alcolici, di sostanze ricreazionali ed il fumo di sigaretta, il livello di attività fisica e di sedentarietà.

La seconda parte della visita urologica si svolge più o meno come una normale visita medica, e nel caso in cui vi sia una problematica di incontinenza urinaria, la visita urologica femminile diviene molto simile alla visita ginecologica e prevede l’ispezione dei genitali e l’esplorazione del piano perineale. L’esplorazione del perineo permette di valutare il grado di competenza e forza del pavimento pelvico, la presenza di prolassi della vescica, dell’utero o del retto (cioè la discesa di questi organi rispetto alla loro sede naturale). Spesso la vista si completa con l’ecografia dell’apparato urinario, e in caso di incontinenza con test di stress della vescica.