HPVI condilomi si presentano come piccole verruche biancastre, di grandezza variabile da una capocchia di spillo a un pisello, isolate o raggruppate,

Nell’uomo si formano sul glande, sul solco balano-prepuziale, sul meato uretrale e lungo il frenulo e l’asta del pene, nell’ano, nel canale anale e/o nel cavo orale. La sintomatologia varia: il più delle volte non danno luogo a nessun fastidio e spesso – specie se hanno infettato il canale anale e quindi non sono visibili – la loro presenza non è neppure avvertita dal soggetto.

In molti casi invece possono dar luogo a particolari fastidi come prurito, dermatite, bruciore, perdita di muco e sensazione di ‘corpo estraneo’.

Compaiono di solito dopo 2-3 mesi dal rapporto con una persona infetta, talvolta anche dopo 6 o 12 mesi.

Solitamente non causano dolore né particolari fastidi; a volte possono manifestarsi prurito anale, sanguinamento o perdita di muco ed il paziente percepisce la presenza alcuni “polipetti” in sede perianale. I condilomi sono la manifestazione dell’infezione da Papillomavirus Umano (HPV).

Le lesioni condilomatose sono estremamente virulente: la carica virale contenuta nelle escrescenze è elevata, e pertanto durante il contatto diretto di un soggetto malato con un soggetto sano avviene un cospicuo scambio di virus, che può dare luogo ad un contagio.
In particolar modo, la mucosa dell’ano e la sua giuzione con la pelle della zona peri-anale sono particolarmente sensibili e ricettive all’aggressione di agenti esterni, e pertanto il contagio con il virus HPV è facilitato.

 Pur essendo un virus altamente contagioso, solo una piccola percentuale (tra l’1% e il 5%) delle persone che vengono infettate dall’HPV sviluppa condilomi, mentre sono in grado di trasmettere il virus tutte le persone infette (è stato calcolato che costituiscano il 27% di tutte le persone sessualmente attive). 

In alcuni casi se non trattati, i condilomi tendono a crescere molto velocemente in numero e dimensione, peggiorando quindi la situazione e rendendo più complessa la terapia.
Ecco perché è importante non trascurare mai nessuna lesione condilomatosa (anche la più piccola) ed iniziare la terapia adeguata per la sua rimozione il prima possibile.

Procedura chirurgica

Le lesioni condilomatose sono la risposta del corpo ad una violenta infezione dell’ HPV fuori controllo. 
L’assunto è che il virus HPV, non dissimilmente da altri agenti virali, deve fare il suo corso: quindi deve essere riconosciuto, combattuto e debellato dal sistema immunitario del soggetto.
Ciò può richiedere del tempo, a seconda della risposta immunologica del malato.
Le lesioni condilomatose nel frattempo devono essere asportate mediante tecniche che possono essere chirurgiche o farmacologiche.
Nel caso di lesioni di piccole dimensioni e diffuse si può ricorrere ad agenti antitumorali quali la podofillina, la crioterapia (con l’azoto liquido), gli immunostimolanti, o la somministrazione di interferone. Mentre le  lesioni diffuse e di maggiore dimensione devono essere asportate chirurgicamente.
La tecnica chirurgica deve essere radicale e contemporaneamente mini-invasiva. Il condiloma una volta asportato deve essere sottoposto ad esame  istologico e virologico (tipizzazione virale): questo consente di instaurare  un adeguato protocollo di controllo post-operatorio.   L’intervento si esegue in regime ambulatoriale e con anestesia locale mediante l’applicazione di una pomata anestetizzante nella zona da trattare.


Possibilità di recidive

I vari trattamenti rimuovono i condilomi visibili ma non eliminano il virus HPV, per cui con la rimozione dei condilomi non si riduce la possibilità di contagio da una persona a un’altra; inoltre, poiché la disseminazione del virus nei tessuti avviene molto facilmente, i condilomi possono ripresentarsi anche dopo mesi in oltre il 50% dei casi trattati, sulle stesse zone operate o a distanza da esse. Saranno pertanto eseguiti, dopo la guarigione dall’intervento chirurgico, controlli periodici per almeno un anno.

L’infezione è trasmessa più facilmente quando le lesioni sono di recente insorgenza e\o visibili; quindi è consigliabile l’uso del preservativo finché ci sia qualche lesione visibile; dopo l’asportazione dei condilomi si consiglia l’uso del preservativo per due-tre mesi a scopo precauzionale.


Ultime considerazioni

Tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti nei tre mesi precedenti andrebbero avvisati ed avviati ad un controllo medico.

 La rimozione delle lesioni mediante tecniche di crioterapia o diatermocoaglazione o laserterapia può apparentemente risolvere il problema, asportando le manifestazioni cliniche della malattia ma spesso la biopsia rivela una persistenza dell’infezione, anche se non sono più evidenti le escrescenze.  Quindi è bene anche ricordare che qualsiasi tipo di lesione da papillomavirus può sia persistere dopo il trattamento, sia recidivare in un tempo variabile.

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